Un morso non è mai peccato
Senza permesso, all’improvviso, il cuore nello stomaco, i battiti nella pancia, il tamburo che scuote fegato, colecisti, colon. Contrazioni. Scoppio, nausea, eruzione emotiva, valanga che tutto travolge e tutto brucia. Praticamente un disastro. Reflusso assicurato. Tra i detriti la gioia, la contentezza, la passione, l’impulsività, il desiderio, l’accoglienza, l’orgoglio, la gelosia, l’incertezza, la paura, l’insicurezza, la rabbia, il forse, il però, il ma. Perdita totale di lucidità. Mi direte, è l’amore Marzia, è l’amore. Vi rispondo: è adolescenza ragazze. Adolescenza.
Nome: Marzia
Età: 45 anni.
Età di figlia: 45 anni
Età percorso di vita: 45 anni
Età artistica: dai 6 ai 90 anni
Età scenica: fate un po’ voi
Età amministrazione finanziaria: n.c
Età emotiva: 45 anni
Età emotiva? 45 anni
Età emotiva? ok, 13.
Ho un cuore disobbediente. Non mi ascolta. Fa come gli
pare.
Ho un cuore insubordinato, ribelle, contestatore.
Un cuore indocile, restio, recalcitrante.
Un cuore riottoso, disordinato, caotico.
Un cuore sregolato, sfrenato, scomposto.
Un cuore a raggi fotonici, un cuore che lancia componenti
quando gli pare, come gli pare, per fatti suoi.
Ho un cuore proiettile, un cuore treno, un cuore oltre.
Ho un cuore buffo, sgangherato, un cuore che inciampa.
Un cuore che salta, capitombola, sgambetta.
Un cuore che danza, che vola, che pensa di farcela
sempre.
Un cuore che osa, che prova, che cade.
Un cuore acciaccato, sformato, malconcio.
Un cuore che va avanti e mi lascia indietro.
Un cuore che piange, che diluvia, che cerca rifugio.
Un cuore che vuole imparare, un cuore intelligente ma non
si applica.
Un cuore che studia, che si prepara, un cuore che poi fa
sega.
Un cuore a linguaccia, un cuore a sberleffo, un cuore a
rotta di collo.
Un cuore che ride, che sente, che pulsa di contentezza
Un cuore che si dispiace, che si commuove, pronto a
consolare il mondo.
Un cuore nervoso, spaventato, ferito.
Un cuore affamato, goloso, un cuore zuccherato.
Un cuore diretto, in prima linea, senza armatura.
Un cuore crudo, nudo, senza pelle.
Un cuore che non te la manda a dire.
Un cuore Chisciotte, errante, nobile, dalla triste figura.
Un cuore Sancho spartano, fedele, solare
Un cuore principe e contadino.
Un cuore creativo, fantasioso, festaiolo.
Un cuore permaloso, un cuore che finge di non essere
timido.
Un cuore in iperventilazione.
Un cuore delicato, premuroso, tenero.
Un cuore che scodinzola, che scava, che ringhia.
Un cuore che scalcia, che galoppa, che salta gli ostacoli.
Un cuore migrante, che vola, vola, vola ma torna sempre
dove ha fatto il nido.
Un cuore leone, un cuore spaventapasseri, un cuore di
latta.
Un cuore scarpette rosse.
Un cuore pulito, onesto, leale.
Un cuore sincero, che non si tiene un cecio in bocca
Un cuore valanga, un cuore loquace, un cuore in ansia
Un cuore allegro, entusiasta, incosciente
Un cuore in quel gesto, un cuore in quegli occhi
in quel odore, in quel sapore, in quella pelle.
Un cuore in quella voce, un cuore in quel respiro
Un cuore in quel sorriso, in quella pancia, in quella barba.
Un cuore in quella testa, un cuore in quelle mani,
Un cuore in quella croce, un cuore in quei piedi,
Un cuore in quel broncio, un cuore in quel silenzio.
Un cuore in quel rifiuto, un cuore in quel no.
Un cuore fuori, un cuore lontano, un cuore al di là.
*
MARZIA: Hai finito?
CUORE: No. Ora apro il vocabolario dei sinonimi e trovo
altri 200 aggettivi da appiopparmi.
M: Hai finito?
C: No. Ho da dire tutta questa musica che ho dentro, ho
da…
M: FINITO?
C: …nft…
M: Vieni qui
C: No
M: Vieni qui
C: No, devo andare
M: Ancora?
C: Non ci voglio stare con te
M: Ma che ti ho fatto scusa?
C: Mi fai la predica, mi giudichi, mi annoi
M: Vabbè un po’ di predica la meriti dai.
C: Ufffaaaaa. Vado.
M: Non mi lasciare sola.
C: Mmmm, ora giochi sul senso di colpa.
M: Vieni qui
C: …
M: Non possiamo fare le cose assieme?
C: Sei lenta
M: Sei tu che sei un treno
C: Ancora con questo treno! Io corro, sono velocista,
faccio agonismo io! Ventricoli al vento, ventricoli al
ventooooo!
M: Tu non corri. Tu hai fretta. E nella fretta ti schianti.
C: Io sto benissimo, guarda, hop hop hop ( seguono
dimostrazioni acrobatiche a rischio infarto)
M: Là c’è un livido.
C: Un piccolo disappunto
M: Lì un taglio
C: Solo un contrattempo
M: Lassù una cicatrice
C: Una svista
M: Laggiù sgoccioli
C: Il sudore dell’atleta!
M: E qui c’è un buco.
C: Ho perso un pezzo tempo fa, ma vedrai che lo ritrovo.
M: Te lo sei fatto rubare? Lo hai dato via?
C: Nella potenza della corsa mi sarà caduto.
M: Fatto sta che hai un buco.
C: Sento un certo freschetto devo ammettere. Saranno gli
spifferi…
M: Guarda che puoi piangere eh.
C: È solo che ora arriva l’inverno e mi preoccupo per la mia
bronchite cronica.
M: Vieni qui. Ti scaldo io. L’estate torna sempre.
C: No. Devo andare.
M: No. Stai qui. Fermo. A riprendere fiato. A vedere la
bellezza, il calore della tua casa. Mi sono rotta di essere
snobbata da te.
C: Ma io non ti snobbo.
M: Invece sì. Se non resti con me, potrai correre ovunque
tutta la vita ma non arriverai da nessuna parte.
C: …
M: Chi ti vede arrivare si scansa?
C: Sì…
M: o viene travolto e fugge spaventato?
C: Sì…
M: o ti tiene tutto per sé succhiando ogni anfratto del tuo
pulsare?
C: Eh…
M: Avanti così e sarai un colabrodo.
C: Eccallà. Momento predica on.
M: Ti perdi la meraviglia del mistero. La potenza
dell’incertezza. La calma del silenzio.
C: Il silenzio mette ansia. I miei battiti assordano.
M: Ti perdi il tempo del chissà. Il tempo del non lo so. Il
tempo dell’assenza. Il tempo del sì e il tempo del no.
C: Non so…è che…
M: il tempo dell’accoglienza e quello del vaffanculo.
C: Io…
M: Ti perdi chi è di fronte.
C: Ma…
M: Ma soprattutto ti perdi me.
C: … Sono troppo. Sempre troppo.
M: Mai troppo. Solo veloce.
C: …(sospiro)
M: Resta. Non fare. Stai zitto. Arrenditi all’insaputa. Qui.
Ora. Ascolta. Osserva.
C: Sono un disastro.
M: A me fai ridere. Sei vivo, ti metti in gioco, ti butti. Sei un
cascatore professionista. Un po’ Stanlio, un po’ Ollio.
C: Un giullare insomma.
M: Un giullare, randagio e un po’ cretino. Ma con tanta
poesia nelle tasche.
C: Ah, già, la poesia…
M: La vogliamo fare assieme la poesia?
C: Non dovevo assaggiare la mela, lo sapevo.
M: Certo che dovevi. Un morso non è mai un peccato.
C: Dici?
M: Dico. Semplicemente mangia piano, assapora. E
lasciamene un pezzo.
***
Dove sei andato Amore,
nei cunicoli del ventre
o negli astri del pensiero?
Mi sembra di sentirti
nel rubinetto che perde
e a volte, irrequieto,
nel letto da rifare.
Dimmi, sei tu
che scricchioli nel muro,
tu la pagina ingiallita,
l’etichetta sul citofono ?
Io mangio molta frutta
concimo disordine
son quella spettinata
con le rughe tra parentesi
quella creativa
tutta favole e scadenze.
Mi verrebbe da urlare,
da stonare il tuo nome,
ma forse sei lì,
nell’ombra del cuscino,
o di là, nelle pieghe del divano,
sia mai che io ti svegli
che distragga i tuoi sogni
farò la lavatrice
sia mai che tu mi veda
cercarti in ogni crepa.
m.e.
Che viaggio 🤩❤️❤️❤️❤️❤️👏👏👏⭐
Il viaggio del cuore! Benvenuta Alice 🙂