Le allungatoie
Sarà che vengo da Marte e mi sento sempre un po’ forestiera, sarà che sono indisciplinata, nomade, un’anticchia dispersiva, ma uno dei nodi che non riesco mai a sciogliere di me stessa è la tendenza a non andare mai dritta alla meta. Ogni volta che faccio un bilancio, mi accorgo che per realizzare questo, per ottenere quello, per arrivare lì, intraprendo giri degni delle più virtuose ricamatrici, arrivando al traguardo dopo un tempo infinito. Se partecipassi ad una maratona, arriverei in fondo quando tutto è stato già smontato. Anche oggi sono ancora lontana da tutta una serie di rive in cui desidero approdare, in molti sono già lì, mi hanno preceduta pure coloro che sono partiti dopo di me. Tu mi dirai, sei lenta. No. Questa è la contraddizione! Sono di indole veloce, iperattiva. E da qui mille elucubrazioni su quanto mi saboto, sulla dispersione, sulla mancanza di autostima, sulla paura di avere successo, sulla paura della vittoria. In questi gironi di riflessione ho compreso varie dinamiche che attivo e che mi portano ad essere lenta nel raggiungimento degli obiettivi. Accanto ad una valanga di improperi, di ribollenti autocritiche, di maniche arrotolate e di lavoro su me stessa, sono giunta però anche a quest’altra consapevolezza: accettare il mio istinto, la mia natura, ascoltare quali doni mi consegna con le sue scelte. Ho capito che la lentezza e il nomadismo sono parte del mio percorso di crescita, sono sintomi del mio bisogno di piccoli passi, fatti all’ombra, non sotto i riflettori della via principale. Arriverà il momento in cui anche la strada diretta farà parte del mio procedere. Intanto posso dire:
Amo le vie secondarie, i viottoli incerti, fangosi, i sentierini boscosi, umidi, le orme che maree assorbono, le impronte che deserti dissolvono, i passi che violano nevi. Non per viaggiare ribelle, non per snobbare traffico, non per evitare pedoni, né per paura di confrontarmi con l’umana andatura. Ma perché arrivare al panorama da strade spianate non mi prepara a siffatta meraviglia. Perché su percorsi meno battuti imparo l’ascolto, la fatica, il dettaglio, ritrovo il me nel tutto, ricordo il tutto in me, incontro viandanti dalle scarpe sapienti e tocco l’indicibile bellezza degli anfratti. Perché quando infine un panorama si svela e ferma il mio cammino, allora ho la commovente gioia di nessun perché, di un nulla indefinitamente sacro che mi coccola, che mi accoglie. Appare nella sua potenza, nella sua maestria, come unica possibile sintesi divina, sacra, di quei passi azzardati tra viuzze, labirinti boscosi, vette imponenti e lande sabbiose. E mi sussurra con amore che ogni mio passo, ogni mio giorno speso in “allungatoie”, ha curato ogni frettolosa miopia, ogni compulsiva cecità, e mi ha donato iridi pronte a sostenere la scintillante vividezza dell’arcobaleno, di quel magico ponte dipinto che tiene per mano cielo e terra.
Ora ho più chiaro il motivo per il quale rimasi affascinata dalla tua presenza e da ciò che hai emanato in quella serata tra amici conosciuti e sconosciuti.
Mi piacciono le tue ” allungatoie” un po’ ci riconosco i tragitti di altre donne, anche il mio.
Viaggi scomposti, un passo avanti e due indietro, con tanto dentro da far esplodere il petto, ma poi contenerlo, quasi a proteggere un magma di idee, sogni, inquietudini.
Sappi cara Marzia, che sono questi allungamenti a renderti così speciale ed unica, sei ricca di talenti, eppure li sai donare con tale generosità, che la sola tua presenza, rende tutto possibile. Le tue strade scelte, sono le più difficili, ma immensamente rispettose, nella loro ” lentezza” ci dai la possibilità di entrare negli anfratti più intimi, maneggiando dolori e ferite, con la delicatezza di una sciamana saggia e amorevole. Io posso solo ringraziarti. 💗
Cara Anna, grazie per queste parole stupende che spendi per me. Sto imparando assieme a tutte voi, proprio dal confronto reciproco, a capire la nostra forza, le nostre ferite e le nostre possibilità di evoluzione, di lotta e di liberazione. Un grandissimo potere lo scambio tra di noi. Indisciplinate sempre di più. Un grande grande abbraccio. I tuoi commenti sono un enorme piacere.
M.
Tre donne al mare nel Salento. Tre donne diverse. La più rotta sono io, che non ho una personalità, tranne la voglia di vivere, questa fiamma che arde in me e vorebbe farmi diventare io. Le ferite della crescità, le oppressioni, le violenze psicologice e corporee, mi hanno fragmentata fino all’ irriconoscimento. Ma poi sapevo, che sono forte, che ho le capacità di essere non solo una donna, ma una donna che parla, che grida, che canta, che scrive e che si fa finalmente ascoltare. Perchè le mie idee sono quelle di un mondo migliore, e se fosse solo per noi amici e amiche, e se fosse solo per l’infinito adesso. Scendo in Salento, e questa volta è diverso. Il Salento è il posto che mi dà la possibilità di respirare. Guardo il mare e mi calma. Il mare è vita ogni giorno, ogni notte, non si ferma mai. Il mare è il rumore costante di vita. Ascolto mille persone e più. C’è chi dice tanto, c’è chi fa tanto, c’é chi tocca il mio cuore, c’è chi mi vuole ingannare, c’è chi in maniera vecchia mi vuole convincere che il suo modo di vivere sia il migliore. Io ascolto, ma non cambiate più la mia strada. La mia strada ha uno scopo che seguo, e non cambio rotta. Io divento me stessa. Più in là, è la lingua che mi dà la possibilità di muovermi passo a passo verso l’espressione del me. Il mio io salentino, meridionale, italiano, è creativo, scrive, si esprime e vive un amore, che nella vita precedente ho toccato solo a tratti.
ti stimo cara Marzia :-*
Cara Sonja, grazie per questo tuo pensiero. Potente, inteso, intimo. Sei una meravigliosa donna indisciplinata. Meno male. Il nostro incontro è stato davvero unico. Dobbiamo ripetere presto. La terra dell’anima si sceglie. O forse è lei che sceglie noi. E, nel nostro cammino, per entrambe, il Salento è il nostro specchio più vero. A presto cara. Ti stiamo molto anche io. ❤️
Mi sono commossa , mi ritrovo molto in quello che hai scritto ❤️
Cara Maria Teresa, ne sono felice. Grazie per aver letto.
Narrare, raccontarci ci porta dentro uno spazio protetto e prezioso.
In queste connessioni potenti possiamo riprendere il nostro viaggio nella vita, con rinnovata sorellanza e solidarietà . Custodiamoi nostri tesori…e facciamoli sbocciare. Grazie a tutte. 💗
Verissimo. Grazie a te Anna! 🍎