Aprire zolle, scatenar tempesta
Se non posso sbocciare fuori, posso fiorire dentro.
Esattamente un anno fa, ne Fiorire dentro – il corpo in quarantena , scrivevo così, ostaggio, come tutt*, di una clausura improvvisa che ci negava la festa dei prati, la luce leggera e allegra dei primi tepori.
Che si possa sbocciare dentro. Ché il polline dei fiori diserta, il polline concima, il polline vola alto, oltre i muri, oltre la malattia, oltre i divieti.
E chiudevo il mio articolo di primavera con i versi della nostra amatissima Alda Merini:
Ma il giorno che ci apersero i cancelli
che potemmo toccarle con le mani
quelle rose stupende
che potemmo finalmente inebriarci
del loro destino di fiori
divine lussureggianti rose!
Non avrei potuto scrivere nulla in quel momento
nulla che riguardasse i fiori
perché io stessa ero diventata un fiore
io stessa avevo un gambo e una linfa.
Un anno dopo quei cancelli vengono chiusi senza sosta. Una straziante abitudine a piccole dosi di ore d’aria, ad una famelica libertà obbligatoria. La primavera chiede di aprire la porta, di levarci il cappotto, di correre fuori e invece viviamo sospes* in una condizione costantemente invernale.
In questo temporale emotivo di solitudine, stanchezza e incertezza, non voglio altro che essere trafitta dai raggi.
Sole, feriscimi. Dammi la forza del bocciolo.
Un anno passato a resistere, ad attendere, ad evocare un futuro prossimo.
Essere la rivoluzione. La prima vera opportunità di emergere.
Proprio oggi, non a caso, Alda veniva al mondo. E non sapeva che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta.
Indisciplinate del mio cuor, non ho troppe parole oggi ma solo l’augurio per tutte noi di continuare ad aprire zolle, a smuovere radici, ad essere pericolose come un germoglio. Che ci abiti la sfrontatezza della primavera.
Oggi anche io mi libro in versi.
Farmi polline
cavalcare il vento
posarmi qua e là
cadere leggera
tremare, vibrare
scuotermi tutta.
Niente è più audace
del profumo dei fiori.
Marzia cara, sento questo bisogno d’aria e di sole sulla pelle, immagino sentieri aperti, dove puoi vedere l’orizzonte. Fame di libertà…e follia! Troppo lunga l’astinenza dalla bellezza e dal contatto. Auspico un colpo di coda e un fiorire dentro incontenibile, che muova sentimenti ed emozioni, fino ad inondare ogni nostro piccolo o grande passo…e poi urlare a perdifiato di felicità. Grazie. 💖
Che colpo di coda sia Anna cara!